Cosa significa SEO? La SEO spiegata in 5 punti
1 – SEO significa ottimizzazione per motori di ricerca (Search Engine Optimization).
Quando qualcuno digita una o più parole su un motore di ricerca – Google e Bing su tutti – fa una domanda – una query – che genera una risposta, una ricerca che produce un risultato: una lista di siti, raccolta nelle SERP.
SERP sta per pagina dei risultati del motore di ricerca, “Search Engine Result Page”.
La prima pagina a comparire è, ovviamente, la più preziosa.
2 – Comparire nella prima pagina di Google? Le 4 fasi del motore di ricerca
- Crawling: esplorazione del contesto
Un software, un robot (detto anche crawler), esplora la rete raccogliendo e registrando dati su URL e link. Una struttura del sito ben organizzata dal punto di vista dell’architettura aiuta i robot a comprendere meglio il tuo sito.
- Indicizzazione: organizzazione del contesto
Quando il robot visita le pagine, trascrive nel database del motore di ricerca il materiale raccolto, inserendo le pagine in un indice.
- Ranking: ordinamento del contesto
Attingendo a questa raccolta dati, ad ogni query il motore di ricerca restituisce un risultato, classificato in base alla pertinenza con la parola chiave ricercata. La keyword è una stringa di testo, può essere formata anche da più parole.
- La risposta all’utente: dal contesto al testo
La risposta è la SERP . La pagina dei risultati di ricerca di Google include risultati basati sul lavoro dei robot – detti risultati organici – e annunci pubblicitari a pagamento – i link sponsorizzati. In quest’ultimo caso si parla di SEA: search engine advertising. Google AdWords è il circuito per creare campagne su Google.
SEO e SEA fanno entrambi parte della SEM: search engine marketing.
3 – Attività e pratiche SEO
Visto come funziona, in ambito SEO, per fattore di Ranking s’intende qualsiasi elemento d’influenza nella posizione all’interno della SERP.
Il posizionamento è il risultato dell’ottimizzazione: l’insieme di pratiche svolte per migliorare la posizione di una pagina web, nell’ordinamento di un motore di ricerca – la classifica – in relazione a una keyword.
Per ottimizzare un sito bisogna facilitare il ruolo dei robot fornendo informazioni accessibili e attendibili sui temi che il sito tratta.
La Guida introduttiva di Google all’ottimizzazione per motori di ricerca (SEO) specifica subito:
Sebbene il titolo di questa guida contenga le parole “ottimizzazione per i motori di ricerca”, vorremmo sottolineare come sia necessario basare le decisioni relative all’ottimizzazione tenendo in considerazione prima di tutto gli utenti e cosa sia meglio per loro.
L’ottimizzazione per motori di ricerca ha un impatto solo sui risultati della ricerca naturale, non su quelli “sponsorizzati” come ad esempio Google AdWords
4 – Nozioni fondamentali sulle attività SEO
Ci sono fattori di ranking esterni ed interni, e ci sono pratiche SEO on site e off site
- Analisi degli elementi interni
Prima di tutto è necessario esaminare la struttura del sito: hosting, pagine di errore, utilizzo di JavaScript, sitemap, link interni ed esterni. Menu e categorie semplici e razionali. Il sito deve soddisfare i criteri di accessibilità, navigabilità e reperibilità delle informazioni.
Il contenuto è il re. Scrivere per l’uomo, ricordarsi dei robot.
Scegli keyword coerenti con i temi. Usa i tag per indicare chiaramente l’argomento trattato così sarà naturale inserire la keyword non solo nel contenuto, ma anche nel tag <title>, nei tag di heading (h1, h2…) e nel meta tag description
Scegli un titolo breve e una descrizione centrata. Google la usa come snippet – la frase di descrizione che compare sotto il link al sito nella SERP, se in linea con la query di ricerca dell’ utente.
I motori di ricerca premiano la coerenza tra il codice html e il contenuto, e l’originalità del contenuto.
Un esempio pratico: analizziamo questo blog con l’aiuto di Google Analytics per il primo periodo di ottobre.
La sezione Sorgenti mostra tutti i referral a Landa Comunicanda – ossia i domini dai quali hanno origine le visite alle pagine. In questo caso, la maggior parte delle visite che ha ricevuto Landa Comunicanda arriva dalla ricerca organica di Google.
Quali sono le parole chiave con le quali il blog viene visualizzato?
Questo si vede nella sezione Acquisizioni – > Parole chiave – > ricerca Organica.
Non so perché qualcuno debba cercare “aranzulla mandorle” e non è certo una keyword pensata nella stesura di Aranzulla nun te temo. L’ho googlato, compaio tra i primi risultati.
I not provided invece, sono i risultati che provengono da ricerche di utenti loggati a un servizio Google. Non sappiamo cosa abbiano ricercato, ma sappiamo che le pagine di destinazione sono state queste:
Posso dedurre che i not provided corrispondono a ricerche simili a quelle mostrate nella sezione “Parole chiave” ma anche a ricerche sul selfie, sul romanzo Mattatoio n 5, sul lavoro in web agency, la comunicazione in genere e su come smettere di procrastinare.
Al primo posto, sia tra le parole chiave che tra le pagine di destinazione, i The Show.
Mi sono chiesta: quale altra ricerca sui The Show fa comparire Landa Comunicanda? Così ho cercato su Google tre frasi:
1 – “The Show scherzo” È una query abbastanza ampia, Landa Comunicanda compare al 5° posto, dopo le pagine ufficiali Facebook e YouTube.
2 – Con la query più specifica “Scherzo finito male the show”, Landa Comunicanda è il primo testo scritto, dopo tre video YouTube e uno di Yhaoo.
3- La Long Tail è la scelta di più parole chiave con un volume di ricerca inferiore, rispetto a poche parole con un volume alto. Anche con “Scherzo finito male esperimento sociale” il pezzo su Landa Comunicanda è il primo testo dopo tre video YouTube e uno del Corriere
La corrispondenza tra domanda e risposta offre il risultato.
La vera domanda è: il blog si rivolge al pubblico giusto? È in target?
Continuiamo con l’esempio: il pezzo sui The Show offre tutte le informazioni sull’accaduto e una riflessione coerente con il tema centrale del blog, la comunicazione? E la comunicazione può interessare chi ha digitato la ricerca? Possiamo analizzare ancora i dati su Google Analytics: monitorare le impressioni delle parole chiave e la percentuale di click, gli interessi del pubblico, il flusso di comportamento, centrare l’attenzione sulle keywords che devono caratterizzare il blog nella sua interezza.
- Analisi degli elementi esterni
Gestire i link in ingresso (inbound link o backlink) fa parte delle attività off-site delle pratiche SEO. La miglior tecnica per il link building è generare link spontanei creando contenuti unici, interessanti e utili.
5 – Pratiche seo negative: quel che bisogna NON FARE
Google penalizza il sito se riscontra alcune tecniche deprecate: acquisto di link, creazione di domini ombra, reindirizzamenti ingannevoli.
Glossario: termini non trattati in questo paragrafo ma in cui ti imbatterai continuando la ricerca:
- Sentiment Analysis: come viene recepito un brand, un servizio, un prodotto, un profilo sociale su internet (forum, blog, social network)
- Conversion rate: il tasso di conversione. La % di visitatori unici che ha fatto ciò che volevate: un obiettivo misurabile, come leggere le pagine per un tempo medio stabilito, iscriversi alla newsletter, acquistare qualcosa.
[…] Le basi della SEO: una guida semplificata in 5 punti e un glossario essenziale. Cosa significa SEO e quali sono le attività SEO. Un piccolo esempio di analisi […]
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